Post by Aldo VitaglianoMi pare opportuno fare una precisazione, o meglio un "distinguo" ...
... su cui concordo pienamente.
Tuttavia anch'io devo fare una precisazione, o meglio un "distinguo" ...
Questo thread nasce da un cross-post fra un gruppo di paleontologia, che
frequento saltuariamente e dal quale rispondo, ed uno di astrofilia, dal
quale immagino tu stia scrivendo.
Due ambienti interessanti ma sostanzialmente diversi fra di loro... benché
in un più vasto piano culturale le connessioni appaiano evidenti, ma questo
è un altro discorso.
La tua precisazione che, ripeto, è ineccepibile dal punto di vista
astronomico può risultare però difficilmente "digeribile" da chi s'interessa
di paleontologia e magari non ha molta confidenza coi moti della Terra e con
le differenze concettuali fra tempo atomico e tempo universale o con
l'angolo di rotazione della Terra.
Da qui il mio tentativo di rispondere a Rafminimi, che a quanto mi risulta
si interessa principalmente di archeologia, in termini quanto più
comprensibili e semplici siano possibili.
Non dimentico mai di essere su di un news group (anzi su due, in questo
momento) aperto a tutti, siano essi esperti dell'uno o dell'altro settore o
semplicemente dei curiosi in cerca di risposte chiare, alla portata di una
cultura media non specializzata: non siamo all'Università e nemmeno in un
Osservatorio.
Io, a mia volta, mi occupo di archeoastronomia e sulla base del mio ambito
di ricerca imposto le risposte.
Dal mio punto di vista qualunque calcolo archeo-astronomico effettuato a
ritroso nel tempo ha sufficiente attendibilità nell'intervallo di tempo di
circa cinquemila anni per i moti stellari e appena qualche millennio in più
per quelli inerenti il Sole e la Luna. Quindi la tua estensione al valore
massimo di centomila anni, che ci immergerebbe in culture del Paleolitico
inferiore o medio (o al medio Pleistocene), non è applicabile con efficacia
all'Archeoastronomia.
A meno, ovviamente, di voler fare della fantascienza di basso livello, il
che non è evidentemente il tuo caso né il mio.
Per quanto mi risulta, le prime manifestazioni riconosciute di conoscenza ed
utilizzazione di nozioni astronomiche elementari non vanno oltre il
Perigordiano superiore (Gravettiano in Europa centro-occidentale e
Pavloviano in Europa orientale e Siberia), circa 25.000 anni or sono. Ma
queste riguardano essenzialmente osservazioni "elementari" come, ad esempio,
la periodicità del mese lunare e del ciclo più o meno annuale del Sole o,
più precisamente, il succedersi delle stagioni.
Per osservazioni più precise bisognerà attendere il Neolitico avanzato e
soprattutto l'Età del Bronzo.
Come vedi è solo una questione di punti di vista.
Cordiali saluti,
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Righel
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http://digilander.libero.it/FRRU/Ind0.htm